Il Porto di Toledo

 

Fiori in vaso con maniglie
i cavalli le foglie
cielo incollato al vetro
il naso che segue
click degli occhi
e quella esile traccia di
fumo le castagne che cadono
dal grembiale della donna
il suo corpo che fa un’ombra più
piccola e il libro di don Chisciotte
che cade quasi volesse
cavalcare da solo anche dentro ai miei
legni io che bagno di acqua
solo qualche pagina togliendo la polvere
io che guardo le stesse parole
su un orizzonte diverso
sarà il mare di dentro
quell’onda risacca o maestrale.

Quando abbiamo incendiato il Porto
di Toledo affondato galeoni sognati
anzitempo nell’ Isole ?
Quando abbiamo nascosto le rose fluide
nel panno di velluto?

Metteresti quel rossetto per me ?
E siamo tutti trascinati dagli anni

Lino Di Gianni   4/01/2012

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3 risposte a Il Porto di Toledo

  1. Pingback: poesia su occasioni di vento | Lino Di Gianni

  2. ioletroccoli ha detto:

    Che dolcissima, strenua, malinconia. Si rimpiangono anche gli attimi appena trascorsi, a volte. Grazie Lino.

  3. linodigianni ha detto:

    Grazie a te, Iole. E’ vero, il rimpianto è un ballo che capita

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