trio di chitarre

Del perchè davanti ai resti di un muro,
un cancello di ferro, un platano e una panchina
tre corvi si mutassero in musica
e con le mani evocassero
il prato, la collina, gli spettatori
e infine se stessi in forma di Messico.

Nero il vestito d’obbligo
l’artista accorda la quinta
scrutando gli arrivi
si spostano i capelli
si scaldano le mani
( A Vallori, Picasso..)

Infila la corda tesa
in una conchiglia
e galleggia la musica alga
mentre l’altro genera
pesci melodia
e il terzo fissa l’aria con ossigeni
e induce i venti a riprendersi.
(Stanno come manici i vasi, nelle mani, a Vallori )

Si inchinano ad ogni conclusione
tre giovani messicani
con studi avanzati
nelle accademie di armonia.

Ci hanno presi che andavamo lì
per improvvisarci contadini.
Siamo andati via come Icari,
più vicini al Sole.

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