Sottovento* (pdf)
 

Nella carta vetro passata sulla guancia

a togliere vecchi stucchi cadenti


nel gonfiare le guance , bambino

di passato spavento


negli occhi scivolati in fondo

all’androne
 
e certe ombre
mentre passa e si allontana

una voce.

Che meraviglia.

Nascosto sotto il

tavolo
( non ci sto più

mi fa mal di schiena)


Gli spruzzi negli occhi.
E le ombre vociate
chi le ricorda ?

Eppure.

 
Una sola fragile barriera

Separa la scatola degli zucchini

in carpione dal contatto con l’aria,

( la salvia l’aceto l’aglio )

la fragranza intatta dei miei sapori

di quel giorno di sole dove tutti si davano

il tempo di credere che
domani ( Domani!)
svitando
quel semplice tappo
 
sarebbe tornato mio padre.
 


17- 03- 2010 Lino Di Gianni.

* a Vito Di Gianni, mio padre.
( Che aprirebbe volentieri
quel barattolo- se potesse)

(Papà..sc’m n ginn…)
Crai, post crai..
addò vu tu
addò se sent
addore e ‘malvaros

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Una risposta a

  1. anonimo ha detto:

    Dolorosa, pungente, una memoria che è una cicatrice.
    Bella Lino.
    Ciao
    Fiorella

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